La fontanella del Pilastro, un raro caso di sadismo idraulico - Tusciaweb.eu

2023-01-05 18:22:20 By : Mr. HengTe Yu

Viterbo – La fontanella del Pilastro metafora della decadenza della città…

Viterbo – La fontanella del Pilastro

Certo è un piccolo fatto, ma nei piccoli fatti si annida spesso la verità nascosta del mondo. Mi è capitato di andare ad attingere acqua da bere alla fontanella del Pilastro, il quartiere dove sono nato. La fontanella che è stata, quando il Pilastro in qualche modo era un quartiere chiuso e non di passaggio, il centro della vita di molti cittadini. In particolare per noi bambini che ci andavamo a bere e anche a fare un po’ di casino. Con schizzate a destra e a manca, durante le estati torride e sfaccendate di quando si è in vacanza dalla scuola. 

Ebbene qualcuno si è applicato per rendere questa fontanella, che aveva una sua silhouette sobria e a suo modo elegante, mostruosa. Il rubinetto, che nella gioventù della fontanella era in uno splendido ottone con un pulsate in cima che permetteva di far uscire l’acqua, è stato sostituito con nell’ordine: un tubo fuori misura senza collegamento con la fontanella, un giunto T a tre vie, una prima valvola a sfera con farfalla verde, nella seconda uscita una seconda valvola dello stesso tipo sempre verde. E infine, per simulare il rubinetto, un gomito zincato con uscita filettata. Filettatura ricoperta da nastro in teflon sigillante in un bel bianco. Il teflon fa chiaramente sospettare che la storia non sia finita qui. L’ingegnere o l’architetto, che hanno progettato il mostro, che hanno progettato questa torre Eiffel dei rubinetti, devono avere in mente qualcosa di eclatante per proseguire.

Viterbo – La fontanella del Pilastro

Intanto sarebbe interessante capire da quale mente idraulicosadica è potuta spuntare una idea del genere. Ma poi va detto che dalla fontanella quasi non esce acqua nonostante il mostruoso accrocco. Ma aprendo le valvole esce un disarmante sgocciolio. Insomma per riempire una tanica da 10 litri di acqua per bere ci son voluti 20 minuti. Almeno questo accadeva qualche giorno fa. Ieri l’acqua è tornata a fluire decentemente. E probabilmente, quello della sgocciolatura, è stata un trucco della fontanella per attirare l’attenzione e far capire in che stato è stata ridotta. Fantasie a parte, la cosa ha dell’incredibile.

Viterbo – La fontanella del Pilastro

Vista la tempistica del riempimento ghirba sono andato a vedere il giardino del Pilastro, dove giocavo da bambino, e dove le madri tentano di portare a predere aria oggi i piccoli. Una giungla inestricabile.

Che il quartiere Pilastro, come tutto il resto della città, sia nel più completo abbandono, lo sapevo, i lettori avranno fatto decine di segnalazioni per quel povero giardino. Ma niente. È un giungla fitta e pericolosa.

Viterbo – Il “giardino” del Pilastro

Ora qualche domanda sorge spontanea: dove vive il sindaco Arena? Dove vivono gli assessori? Dove vivono gli amministratori di questa città?

Il sospetto è sempre quello di qualche mese fa. Questi vivono ad Amsterdam. È evidente, altrimenti interverrebbero per cose così semplici. E non che manchino i soldi, perché il bilancio del comune è in attivo per svariati milioni. 

Questi non son capaci neppure di spendere i soldi che hanno in cassa. Un caso patologico. Un comune sano, mi spiega il mio consulente, deve andare in pareggio e non in attivo.

Insomma la città è allo sbando e questi non spendono milioni di euro. Sarebbe un po’ come se una famiglia abitasse in una casa col tetto sfondato, ma non  spendesse qualche migliaia di euro, che pure ha nel cassetto del comò della camera, come accadeva una volta.

Questi sono pericolosi. Sono politicamente e amministrativamente pericolosi, intendo. L’importante è che ci sia la compagna di questo o quel consigliere come assessora…

Hanno i soldi e non li spendono per la città. Inimmaginabile.

Ebbene sì la piccola, solitaria e triste fontanella del Pilastro è la metafora di questa città. Lo è, come lo sono le più aristocratiche e nobili fontane monumentali della città che si stanno sfarinando sotto l’attacco del cloro. Come lo sono i leoni in marmo di piazza delle Erbe. I meravigliosi leoni di Pio Fedi.

E va spiegato al sindaco, che vive ad Amsterdam, che Viterbo non è New York e per sapere come stanno le cose basta fare un giretto la mattina. Lo si può fare anche a piedi… Ovviamente se uno non sta ad Amsterdam…

Che dire? Sindaco e giunta facciano sonni tranquilli mentre la città è sempre più sudicia, diroccata, stremata, insicura e pericolosa…

E dire che una volta per spiegare al forestiero la nostra città si diceva: “Qui puoi lasciare la macchina aperta con le chiavi su…”. Vi ricordate?

Ps. All’asino di turno, che ha provato a leggere il nostro articolo senza capirlo, domani spiegheremo che significa ciò che ha appena letto.  

Asino! È solo una battuta! Ma asino come sei non hai capito neppure questo… Quando si dice essere incapaci e frustrati.

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